giovedì 25 settembre 2014

Il barone





Il barone con la passione per l’archeologia


Domenico Ryolo

(1895-1988)



Nacque a Milazzo nel 1895 da Cesare, figlio del barone Domenico Ryolo, e da Carolina Di Maria dei baroni di Allèri. Compiuti gli studi classici al collegio benedettino di Montecassino, si iscrisse al Politecnico di Milano, nella facoltà di ingegneria.

Nel capoluogo lombardo lo raggiunse la mobilitazione generale del 1915, costringendolo ad interrompere gli studi.
Col 7° Reggimento di Artiglieria da Fortezza e di Assedio, dopo un corso accelerato ad Alessandria, Vinadio e Torino, raggiunse la zona di operazioni. Era il febbraio 1916 e nel settore di Plava gli venne affidato il comando del 46° Gruppo di Assedio. Successivamente ebbe il comando della 609a Batteria, con la quale prese parte alla ritirata dopo Caporetto, occupando di lì a poco, nello schieramento sulle pendici del Monfenera, posizioni avanzate in trincea. In quelle circostanze riuscì a salvare un buon numero di pezzi d’artiglieria. 



 Il barone Domenico Ryolo

 Domenico Ryolo, a sinistra



Terminata la guerra, si laureò a Milano in ingegneria industriale meccanica (1922). L’amore e l’attaccamento alla propria terra svilupparono in lui molteplici interessi, dall’Archeologia alla Geologia, dalla Storia all’Architettura ed alla Numismatica. Nel 1940 compilò il suo primo saggio per l’individuazione del torrente Longàno, sulle cui rive si svolse la nota battaglia tra Siracusani e Mamertini (c. 269 a. C.). Insieme al grande Bernabò Brea, allora Soprintendente alle Antichità della Sicilia Orientale, scoprì la precisa ubicazione della città di Longàne, scoperta che gli valse il conferimento della cittadinanza onoraria da parte del Comune di Rodì Milici.



Grazie alle sue esplorazioni ed alle brillanti intuizioni Ryolo è oggi ricordato a ragione come il Padre dell’archeologia milazzese. Si devono a lui, infatti, le prime ricerche sistematiche che culminarono nei decenni successivi nelle fortunate indagini che hanno restituito centinaia di reperti preistorici e classici, i quali fanno oggi bella mostra nell’Antiquarium archeologico di Milazzo, intitolato non a caso alla Sua memoria.



Con ordine del giorno n. 222 del 4 novembre 1918 gli venne concessa dal Comando della 4a Armata la croce al merito di guerra.

In basso Domenico Ryolo in zona di guerra:















 Altre foto dall'album di guerra del barone Ryolo:
 








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